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DIALOGO TRA LA MODA, IL CIBO E LA MORTE

 

Alquanto insolito immaginare questi tre soggetti conversare al centro di una stanza semibuia, noncuranti dell'innumerevole quantità di partecipanti a quella funzione religiosa.

 

Moda: Mai avrei pensato di trovarmi affiancata a voi. Tu oh cibo, che più di tutti ti allontani dal mio pensiero, le nostre strade così inverse in cui all'aumentare della mia fama diminuisce la tua quantità, tu che hai complicato la mia esistenza perchè non eri in grado di rispondere alle mie esigenze.

E ora mi rivolgo a te mia cara morte, il nostro corteggiamento è come quello di due amanti che si inseguono, si aspettano, si nascondono e poi ritornano travolgendosi l'un l'altro.

Il mio successo è legato alla mia morte più prossima, e per questo ti ringrazio poiché se non morissi continuamente non potrei ripresentarmi con così tanta convinzione.

 

Cibo: Mi permetto di interromperti oh moda, tu parli come se tutto girasse intorno a te, come se scandissi l'andamento delle stagioni, la vita e la morte, il ciclo naturale degli avvenimenti.

Eppure non dovrei essere qui, io che rappresento il benessere, la salute, la vitalità, in mezzo a voi che esaltate l'esatto opposto.

 

Morte: Qualche strano segno del destino ci ha fatti incontrare, cerchiamo di convincerci che l'uno è meglio dell'altro senza pensare che in realtà siamo strettamente legati da un patto segreto e indissolubile.

Non desidero pormi su un piano superiore rispetto a voi ma nessuno di voi è eterno,

la vostra vita così breve non mi crea alcun affanno anzi, paradossalmente conferma la mia eternità.

Anche se gli esseri umani evitano di parlare di me, nascondendo le loro paure dietro di voi e riempendosi di frivolezze, io sono l'unica certezza che hanno.

 

Moda: E come pensi, cibo, di distinguerti e sopravvivere alla morte quando tu stesso sei il frutto di bestie senza vita.

Dalla morte non possiamo scappare, nessuno di noi può farlo e lei continuerà a inseguirci

fino al giorno in cui ci travolgerà per trasformarci.

Se ora siamo qui è perchè questa cultura ha voluto che dialogassimo tra noi, e potevamo supportarci o distruggerci.

 

Morte: hai detto bene: da me non si può scappare, sono indomabile e imprevedibile ma da sola non sono nulla.

Ho bisogno di voi, di te moda per sentirmi realizzata e per dar vita a creazioni sempre migliori;

di te cibo che spesso cerchi di sconfiggermi senza pensare che senza di me tu non ci saresti.

Che lo vogliate o no, la nostra relazione è intima e profonda; c'è chi mi considera la fine, la perdita, chi un nuovo inizio verso qualcosa di migliore che la terra non è stata in grado di donargli;

chissà se voi due ci sarete anche in quell'universo tanto ambito e a molti sconosciuto.

Tra di noi c'è attrazione, ammirazione, mistero, l'uno è la celebrazione dell'altro; non affanniamoci dunque nello schernirci, bensì impariamo a dialogare con eleganza e raffinatezza come tentiamo di fare durante tutta la nostra esistenza.

 

AUTISMO SURREALE

 

In un momento di incapacità di organizzare il proprio tempo libero in modo controllato, il bambino ha deciso di fare un “assalto” al beauty della mamma riponendo tutti i prodotti in maniera perfettamente ordinata e allineata.
Successivamente la sua fantasia l'ha portato a simulare uno scontro tra profumi-creme e mascara-lucidalbbra.
Il bambino ha immaginato che i prodotti fossero i soldati di una battaglia che grazie alla loro texture gli avrebbero permesso di enfatizzare ciò che gli proponeva la sua mente.
Verso i 24/30 mesi i bambini cominciano a manifestare giochi di tipo simbolico, attribuendo significati diversi e originali agli oggetti (ovvero di vivere una situazione ludica in cui si «distorce
la realtà»).

IDENTITA' CELATE

 

L’identità permette all’individuo di porsi all’interno di un determinato gruppo sociale e di essere riconoscibile in esso.

Nascondere la propria identità vuol dire ribellarsi.

La street art è una forma di sovversione per abolire la proprietà privata utilizzando strade e piazze per mettere a nudo ciò che spesso la società non vuole vedere.

L’identità dello street artist rimane in un alone di mistero, celandosi dietro un tag attraverso il quale firma le proprie opere.

 

Lo street artist è irriverente, sfacciato e soprattutto conosce ciò che critica non lasciandosi sopraffare dall’ignoranza che accomuna il resto delle persone.

Volti coperti, identità celate dietro passamontagna.

 

Urlare senza mostrarsi è il messaggio che sta alla base di queste opere e si contrappone violentemente alla società odierna in cui l’elemento principale è quello di porre la propria identità e il proprio volto al di sopra di ogni cosa, senza avere nulla di interessante da dire.

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